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venerdì 19 settembre 2014

domenica 2 dicembre 2012

Renzi nel Paese dei Papocchi, poesia

RENZI NEL PAESE DEI PAPOCCHI















C'era una volta un... Renzi? sì, lettori:
e pure un pezzo di...lasciamo stare,
e questa storia andiamo a raccontare.
O mio Renzino caro, uscisti fuori
da un ceppo di Geppetto fu Bersani:
un legno con così tanti colori
che diede risultati molto strani.
Quand'eri burattino già scalciavi,
perché volevi primeggiare in tutto,
e i tuoi libri di scuola rottamavi:
alle primarie preferivi il rutto,
oppure la scorreggia con gli amici,
e fu la supercazzola a sinistra
a regalarti i giorni più felici.
Un giorno, mentre stavi alla finestra,
udisti un Grillo dire, furbacchione,
“Vinci se cambi e non sarai partito!”.
Tu, burattino e pure un po' testone,
capisti “vinci se cambi il partito”.
Poi, in una fiera di Forte dei Marmi,
la volpe Silvio ed il gatto Alfano
ti dissero: “Se a noi tu cedi i tuoi risparmi
noi li mettiamo a frutto e ti votiamo.
In cambio tu riformi 'sto paese,
che noi più di così ormai non possiamo”.
Ma ancora non bastava, ché le spese
erano tante, e il povero Renzino
dovette andar per mare, alla ricerca
della Balena Bianca, poverino:
e dopo tanto cerca che ti cerca,
riuscì a farsi inghiottire dal cetaceo.
Quando fu vomitato sulla costa
disse twittando: “Basta col cartaceo!”
E fu la prima sua grande proposta,
innovazione immensa e proletaria.
“Qui nasce la sinistra del domani,
più merito e più gioventù precaria,
più tasse a tutti e meno agli Itagliani!
Io sto con Romney e pure con Obama,
sulle pensioni appoggio la Fornero,
ma sforno la riforma della dama.
Taglio la spesa improduttiva, è vero,
e se a Firenze sono in rosso, pippa.”
Il povero Geppetto trasaliva,
non digeriva più neanche la trippa
che alla Casa del Popolo sorbiva
mentre stilava i punti del programma.
“Programma? Che programma?”lo celiava
quel burattino pieno di sfaccimma.
E venne il giorno che Renzi aspettava,
il giorno della sfida fra Titani:
il padre contro il figlio fu schierato,
Tabacci e Vendola dai cani
furon pappati, insieme alla Puppato.
Rimasero quei due nella tenzone,
mentre cantavan Grilli sopra ai Monti,
- lo Zemolo gentile e il Marione -
mentre il giovane Alfano sotto i ponti
senza primarie esanime languiva,
e quest'Itaglia senza pane e denti
andava allegramente alla deriva.

S.M.

giovedì 29 novembre 2012

INTERVISTA A MATTEO RENZI

Buongiorno, sig. Sindaco.

- Chiamami Matteo.

Buongiorno Matteo, ci può dire come deve essere composto il suo governo ideale?

- Ma no, dammi del tu, volevo dire!

D'accordo, allora ci puoi dire chi sono i ministri che vorresti in un tuo Governo?

- Rispondo subito, ma fammi chiarire una cosa fondamentale: il cambiamento è importantissimo. Se una società vuole migliorare si deve rinnovare continuamente.

Concordo con te.

- Per questo abbiamo deciso di occuparci di politica, perché noi crediamo profondamente possibile operare un cambiamento e che questo cambiamento arrivi dall'interno.

Quindi, sul governo ...

- Guarda, è fondamentale che ci sia un numero congruo di ministri ed un pari numero di uomini e donne.

Sì, ma qualche nome.

- Ti dico chiaramente: le donne avranno un ruolo fondamentale nel mio governo, se avrò la fortuna di esser eletto, perché guarda essere eletti è una cosa bellissima, è un privilegio poter servire il proprio paese.

A volte ti accusano di non rispondere alle domande ...

- Un'accusa ingiustificata! Che viene dall'apparato del partito e che rispedisco con forza al mittente.

Era una battuta ... ci dici qualche nome?

- Allora .. sicuramente un certo numero di donne capaci, meritevoli, non una Rosy Bindi ... e non perché non stimi Rosy Bindi, che ha una storia personale, un curriculum di tutto rispetto ... etc.

Ok, cambiamo domanda. La politica economica?

- Ti dico subito: ci vuole una svolta in fatto di politica economica; la politica economica è la cifra che distingue un paese che vuole crescere da un paese rattrappito su stesso, che non ha idee per il suo futuro e per i giovani che rappresentano il futuro di ogni paese.

Quindi proponi idee nuove?

- Assolutamente sì, se saremo chiamati dal popolo a governare questo paese sapremo essere pronti ad aprirci al cambiamento ed alle novità.

Sì, ma quali politiche metterai in campo?

- Metteremo in campo politiche di profondo rinnovamento, di innovazione per consegnare al Paese un obiettivo, una speranza, un sogno.

Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhaahaaaaaaaaa