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giovedì 22 dicembre 2011

LA SINISTRA NON PORTA SFIGA SOLO A SE STESSA: IL CASO CINEPANETTONI.

asp
Abbiamo già evocato negli scorsi giorni l'improvvisa crisi di un prodotto che in Italia non ne ha mai forse davvero conosciute: i cinepanettoni. Un beffardo gioco del destino ha voluto che un netto calo d'affluenze colpisse le tanto vituperate commedie natalizie proprio quando, dopo decenni di scomuniche, la gauche cinefila s'era finalmente decisa a riabilitare il genere con una serie di recensioni zuccherose, delle quali vogliamo citarvi queste due : "Così diverso, ha un altro sapore ... non è sporcaccione e pecoreccio, ha una sua dignità".(l'Unità, giornale del Pd). Segue l'endorsement di Liberazione, organo di Rifondazione Comunista ormai prossimo alla chiusura, che evidentemente ha scelto di chiudere in bellezza bandendo ogni freno inibitorio: "Più che commestibile, storia raccontata e non raffazzonata." La maledizione della sinistra non affonda dunque più solo se stessa, ma anche ciò che sembrava essere ben lungi da essa, ovvero il cinepanettone. E' il caso di dirlo, ancora una volta: urge una seria e molto ponderata riflessione sulla divaricazione dal paese reale.


Lourid

sabato 17 dicembre 2011

BERLUSCONI:" LEGGO MUSSOLINI, MI CI RITROVO"

Silvio Berlusconi, intervenuto ieri come ormai d'abitudine alla presentazione dell'evento bibliografico dell'anno (se non l'aveste capito, si tratta dell'ultima, puntualissima - altri superlativi aggiunteteli pur voi - fatica letteraria di Bruno Vespa) a poche ore dalla strage di senegalesi provocata dal nazifascista Casseri, ha deciso molto opportunamente di renderci ancora una volta noto il suo pensiero a proposito del Duce, di quel simpatico ventennio, e dei diari "veri o presunti" di Mussolini, le cui pagine il nostro ex premier divora avidamente da anni. 
"Sto leggendo i diari di Mussolini e le lettere della Petacci e devo dire che mi ritrovo in molte situazioni. Anche con le lettere della Petacci", ha detto l'ex premier Silvio Berlusconi, mostrando dunque un'insospettabile vicinanza alle ragioni del gentil sesso. Berlusconi ha inoltre ricordato (parlando in realtà di se stesso) come Mussolini si lamentasse del fatto di non potere neppure raccomandare una persona. "Che democrazia è questa?", si chiedeva Mussolini. E infatti, qualcuno ha fatto notare a Berlusconi, non era esattamente una democrazia, quella di Mussolini. Pronta e arguta come sempre la risposta Cavaliere: "Beh, era una democrazia minore". Che dire? A Berlusconi, che leggendo i diari di Mussolini si ritrova in molte cose, non possiamo che augurare di non ritrovarsi un bel giorno a testa in giù, come capitò al democratico (sia pur minore) suo predecessore.

Lourid

giovedì 15 dicembre 2011

FEDERICO MOCCIA CONTESTATO: TEMPI DIFFICILI ANCHE PER L'AMORE

Quello che doveva essere un tranquillo sopralluogo del duo Gianni Alemanno - Federico Moccia per decidere della sorte d'un rito, quello dei lucchetti dell'amore sul Ponte Milvio, si è invece colorito di qualche contestazione all'indirizzo di colui che, senza alcun timore, possiamo tranquillamente definire il cantore di una generazione, sebbene non si sappia esattamente quale e soprattutto per quale strano gioco del destino. Ad ogni modo, proprio in virtù del ruolo di cui è stato investito, lo scrittore romano certamente non si aspettava questo tipo di accoglienza :"la tua penna ha fatto solo danni!" "Vergogna,hai rovinato un ponte storico (fosse solo quello! aggiungeremmo noi) con i tuoi romanzi". Placati questi moti di rivolta verso la penna del Moccia, che noi sappiamo armata di null'altro che le intenzioni che furono di Cupido, è stata poi comunicata la decisione sui lucchetti: via dal ponte storico, verrà creato un balcone stile "Romeo e Giulietta" attrezzato con balaustre e illuminazione sotto il ponte e lungo il Tevere. "Sarà il luogo degli innamorati - ha detto sorridendo il primo cittadino - In questo modo tutti vivranno legati, felici e contenti". E felici e contenti vissero tutti: residenti, l'autore dei bestseller, il municipio XX e il sindaco, uniti da una comune e reciproca soddisfazione.

Lourid

giovedì 1 dicembre 2011

BIOGRAFISMI PRECOCI

Ad appena 40 anni il capogruppo leghista Marco Reguzzoni, nome che vi aiuteremo ad associare ad una faccia, ha ritenuto che il tempo fosse ormai propizio per dare alle stampe il proprio libro di memorie, intitolato - con sommo sforzo d'immaginazione - Gente del Nord. Un'opera di fondamentale importanza, se il tomo è stato pubblicato non come allegato domenicale alla Padania (come tutti ci saremmo aspettati) ma da una casa editrice prestigiosa come la Rizzoli. La storia che questo libro racconta è del resto assai avvincente, sapientemente disseminata com'è di quei colpi di scena che tanto appassionano ed esaltano il lettore, stimolandolo a spericolate ma ben fondate analogie con le Sacre Scritture. Si prenda ad esempio la precoce conversione del quindicenne Reguzzo...ni, avvenuta dopo essersi ’imbattuto in Umberto Bossi a un comizio in quel Busto Arsizio: una visione che a suo dire gli cambiò la vita. Non mancano pagine epiche su Rosy Mauro “una forza della natura capace di ascoltare per giorni e giorni” e sul Trota, “uno che ha il nostro progetto di libertà nel sangue. I nostri militanti veri, quelli fuori da logiche di palazzo, vedono in Renzo una speranza per il futuro. Uno così non può tradire, non può vendersi, pensano a ragione”. Se non può fare questo, non può fare quello e non può fare neanche quell'altro, cosa potrà fare allora il Trota nella sua vita?

Lourid

martedì 29 novembre 2011

Da “I LOVE BUNGA BUNGA” a "FORZA GNOCCA". Ma Berlusconi stavolta non c'entra.

Ormai è ben noto e provato da molteplici esempi: qualsiasi cosa sia in qualche modo legata al nome di Silvio Berlusconi (salvo le di lui imprese di famiglia) non appare certo destinata alle migliori fortune. Ciononostante c’è chi come Alfonso Piscitelli, imprenditore del settore dei profumi, non si lascia certo spaventare dalla scaramanzia e appare tutt’altro che intenzionato a gettare la spugna, nella ferma convinzione della bontà delle sue idee. La sua idea di lanciare sul mercato l’eau de parfum “I love bunga bunga” non può infatti dirsi baciata dalla sorte, visto che glielo hanno sequestrato a più riprese come prodotto contraffatto. L’interessato, forse ispirato dall’ispiratore (finale?) delle sue fragranze, prima denuncia persecuzioni da parte dei poteri forti dichiarando “Sono un perseguitato, sono le multinazionali della cosmesi che mi fanno guerra” per poi incombere in un sussulto di dubbio sulle effettive cause della sua mala sorte: “Sarà un caso, ma i miei guai sono iniziati quando ho lanciato un altro profumo legato a Berlusconi “Club Forza Italia”. Ma i dubbi sono fatti per essere felicemente superati , e Piscitelli non demorde, anzi è pronto a rilanciare. A breve, ispirato dalle “attività” dell’ex presidente del Consiglio, si prepara a lanciare un nuovo profumo: “Forza Gnocca” con un sapore molto particolare: “All’essenza di vulva”, promette.

Lourid

MARRA, SCILIPOTI E SARA TOMMASI CONTRO LE BANCHE. UN CINEPANETTONE? NO. PEGGIO.

Abbiamo scelto la foto più sobria, per risultare palesemente
irrealistici o sotto l'influenza del Tg1 di Minzolini.
Neanche una decina di giorni fa Domenico Scilipoti, attorniato da una ghenga di loschi ma pittoreschi figuri, si stracciava le vesti in piazza per l’avvenuta dipartita dello stato democratico italiano. Ma il lutto è stato ben presto elaborato, e Scilipoti è ormai pronto a nuove eroiche avventure. Anzi, più che eroiche, eroicomiche. E come vedremo, anche eroticomiche. Sabato l’eroe della Responsabilità Nazionale ha infatti celebrato nella cornice del Teatro Quirino di Roma la nascita di un nuovo promettente sodalizio con un’altra maschera del cabaret politico italiano: l’acerrimo avversario dello strateggismo sentimentale, il pertinace esploratore del labirinto femminile, nonché nemico giurato del signoraggio bancario di primo e anche di secondo grado: Alfonso Luigi Marra, che sabato ha appunto fondato un partito d’azione per lo sviluppo (Pas) di prossimo (anelato) sbarco in Parlamento. Le premesse – ottime – del resto ci son tutte: le intenzioni, bellicose: “Sono decotti – arringa – conquisteremo Montecitorio e li spazzeremo via”; la maitresse à penser, Sara Tommasi, con le natiche allegoricamente al vento in segno di protesta contro le banche, la quale ha dichiarato: “Prima di tutto credo nelle tesi di Marra. Poi non me ne frega niente di mostrarmi e mi diverto. Mi basta essere retribuita”; i “compagni di strada”: cugine, zie e nipoti dello stesso Marra Complottisti. Piccoli imprenditori. Preti lefevebriani, docenti universitari negazionisti. Non manca nulla per un successo comunque assicurato, forse solo una cosa, ma arriverà: lo spot in cui Scilipoti si denuderà contro il signoraggio bancario.


Lourid

venerdì 25 novembre 2011

LA PADANIA ESISTE, BONANNO (LEGA) TROVA LA PROVA SCHIACCIANTE


La cosa è nota: l’esistenza storica di quell’entità affascinante e misteriosa un giorno battezzata da Umberto Bossi col nome di Padania è sempre stata strenuamente difesa dai leghisti, i quali però, come Pasolini - e a differenza di Socrate - sapevano di sapere, ma non avevano uno straccio di prova che fosse una. Ebbene, da ieri possiamo dire che più così non è: Buonanno, deputato della Lega, ha trovato la prova schiacciante «La Padania? Certo che esiste, altrimenti non esisterebbe il Grana Padano!» ha affermato ieri ai microfoni de “La Zanzara” (Radio 24) con logica stringente corroborando così la sua tesi: “perché allora esiste il Gazzettino Padano? Se c'è questa terminologia significa che la Padania esiste”. La scoperta è senz’altro di quelle destinate a lasciare un segno indelebile nella storia degli uomini, e Bonanno può dunque a ragione rivendicarne orgogliosamente il copyright: “Lo ha detto anche Vittorio Feltri in una trasmissione, evidentemente ci ha creduto e mi ha copiato.” Magnifiche sorti ci attendono: s’attendono a breve prove dell’esistenza di Dio, dei marziani, di Brunetta (molti credono non a torto che si tratti di un’allucinazione collettiva), nonché dell’anima di Andreotti.

Lourid

giovedì 24 novembre 2011

COSTI DELLA POLITICA: GRASSANO HA LA SOLUZIONE FINALE

Non solo sulla figura del mattatore Mimmo Scilipoti si regge il Partito Cabarettistico Italiano, ovvero la flatulenza istituzionale nota ai più con l’acronimo “PET”: insomma, i famigerati Responsabili. Alla sua ombra stanno crescendo talenti ancora in gran parte inespressi, come il suo fido scudiero Antonio Razzi o l’onorevole Maurizio Grassano. Infatti, se Scilipoti è a lutto e si straccia le vesti per la morte della democrazia, Grassano preferisce non indulgere in stucchevoli sentimentalismi e propone risoluto una soluzione drastica agli annosi problemi del nostro paese. Questa la sua dichiarazione di ieri sera ai microfoni di Radio 24: “Il Parlamento non l'ho inventato io! Ci sono capitato, come tutti ... Fosse per me sa cosa farei io? Io il Parlamento lo eliminerei. Secco. Via. Eliminerei sia la Camera che il Senato. Poi ne mettiamo Uno solo che comanda su tutto. Poi eliminiamo anche i Ministri, Sottosegretari, tutto, mettiamo Uno solo che comanda su tutto. Ma sa quanti soldi risparmieremmo? I cittadini italiani sarebbero contenti, e non se ne parla più. Trac!!” Infine conclude con una punta di modestia: “Non è una teoria, è una cosa per far risparmiare l'Italia. ” Viste le analogie che un programma del genere facilmente ispira, potremmo meglio definirla una soluzione finale.

Lourid

lunedì 18 luglio 2011

DNA di un Buco

Il San Raffaele, simbolo dell'efficienza ospedaliera Made in Milano, ha un buco da 900 milioni. Oggi, il vice di Don Verzé, Mario Cal, si è suicidato nel suo ufficio con un colpo di pistola. Era stato ascoltato come testimone a proposito del buco summenzionato. In questa straordinaria foto, da noi sommessamente rubata da Repubblica.it (che tuttavia linkiamo), è presente il vero DNA del buco. Guardate come si erge nella sua struttura di legno pregiato, fino a sfociare in un cupolone di vetro sul quale è posata una statua di un angelo (placcato d'oro, probabilmente) raffigurante San Raffaele. Noi del Peggio lo proponiamo come simbolo dello sperpero e dell'ipocrisia di chi continua a vantarsi di avere strutture ospedaliere d'eccellenza, ma senza adottare un'etica di trasparenza. Sarebbe stato meglio chiarire il tutto. Ma dopotutto la vicenda di Mani Pulite ha visto numerosi suicidi. Vicenda, quella di mani pulite, che avevano visto tra gli imputati anche lo stesso Cal.    [asp]